Aspettando il 25 aprile

26/04/2020
26/04/2020 nz

Aspettando il 25 aprile

consegna pasti e beni di prima necessità di solidarietà al Carmine

Quello che è successo questi due giorni è incredibile, non ce lo aspettavamo” mi dice Francesca mentre smontiamo gli ultimi tavoli per la strada di via Borgondio, davanti alla sede del Gruppo de Noalter.

“Tutto è successo molto in fretta negli ultimi giorni. In maniera spontanea, dal basso.”

Oggi  – 24 aprile – arrivo leggermente in anticipo: ieri, pur sapendo sarebbe avvenuta una distribuzione di beni alimentari e di prima necessità in quartiere, non sono riuscito a fare in tempo a prendervi parte: alle 17 tutto era sparito e i tavoli messi nel deposito dell’associazione. 

“Domani replichiamo” mi aveva detto Katia, presidente del Gruppo de Noalter “l’Anpi chi ha chiesto di consegnare i kit per la pastasciutta del 25 Aprile: loro non possono fare le consegne porta a porta come avrebbero voluto. Credo che andremo anche a fare una spesa perchè oggi – pur avendo consegnato 200 pacchi – non c’era abbastanza per tutti quelli che sono venuti”.

Così sono tornato, oggi, vigilia della festa di Liberazione. Una celebrazione che quest’anno sarà per tutti frustrante e difficile: il proseguo della quarantena impedirà le tradizionali tavolate per le strade del Carmine, i canti e le clebrazioni nello spazio pubblico del quartiere. Un momento atteso che, a quasi due mesi dall’inizio della quarantena, peserà moltissimo non poter festeggiare.

Davanti a me un gruppo di ragazzi volontari – nelle ultime settimane spesso attivi al centro diurno Odorici – e alcuni genitori delle scuole Calini, oltre a membri del Gruppo de noalter e della circoscrizione centro. Si cerca il più possibile di tenere le distanze richieste, e ci si rende conto di quanto saranno dure le prossime settimane, quando la fine della quarantena prevederà allo stesso tempo il proseguo del distanziamento sociale: quando si lavora in gruppo, risulta quasi impossibile.

La preparazione dei pacchi alimentari si svolge molto in fretta; sebbene non ci sia stato tempo per organizzarsi e si improvvisa come si può, si confezionano molto velocemente pacchetti di riso, fagioli, organizzando scatole e cartoni. Alcuni tavoli vengono messi di traverso per la strada a distanza tra loro, per evitare assembramenti.

Un’ora prima dell’orario indicato e comunicato attraverso il passa parola, già un piccolo numero si raduna in fila poco distante..

“Anche oggi mi sembra che avremo molta affluenza” commenta Katia 

Alle 15 iniziano a distribuire i primi pacchi, la coda si allunga “E pensare che avevamo detto alle 16” mi dice Francesca. Tempo un quarto d’ora e due vigili urbani si affacciano sul vicolo. Vengono messi al corrente della situazione “Abbiam ricevuto una segnalazione di assembramento” cosa che in effetti riscontrano a colpo d’occhio, guardando la fila dall’altra parte della via; chiedono solamente di far rispettare un certo ordine di scorrimento, facendo rispettare una direzione di accesso e di uscita per far scorrere le persone. Si allontanano ringraziando per quanto i volontari stanno facendo: si rendono perfettamente quanto la marea stia salendo.

“E’ partito da una donazione della centrale del latte, avevamo dei prodotti freschi da distribuire. Poi è successo che un produttore di formaggio venisse da Verona per darci un centinaio di ricotte che andavano consumate. La Lilt ci ha regalato un centinaio di bottiglie di olio destinate alle loro campagne. Ieri non pensavamo che sarebbe arrivata tanta gente, abbiamo sentito il bisogno di replicare” racconta Francesca.

Gli scatoloni che smistano i prodotti sono in effetti variegati, contengono molti prodotti diversi e indispensabili oltre a verdure fresche che sono state acquistate tramite una raccolta fondi. “E’ partito tutto da Renata che – conoscendo delle situazioni di difficoltà – ha iniziato a raccogliere piccole donazioni su una carta prepagata. Lei conosce personalmente persone in difficoltà in situazioni protette. Poi anche Iyas dei Nazareni ha pubblicizzato la cosa. In breve siamo stati coinvolti noi come gruppo, che siamo un’associazione storica del quartiere e spesso attivi in iniziative di solidarietà.”

L’attività diventa frenetica: mentre il via vai di persone aumenta, anche i volontari diventano rapidi nell’imballare e preparare le confezioni, molte delle quali vengono travasate direttamente in grosse buste di plastica per la spesa.

L’attività dura meno del previsto, perchè tutto viene smaltito molto in fretta. Il numero di consegne supera di gran lunga quello del giorno precedente.

I volontari sono tutti molto sorridenti, sorpresi loro stessi nel constatare il numero di persone servite. Al termine del pomeriggio, dopo aver sistemato e pulito, si prepara una lista di nominativi disponibili per altri appuntamenti nei giorni seguenti: si pensa che sarà necessario replicare, e che forse andrà fatta una sintesi nei prossimi giorni con le altre realtà attive sullo stesso versante.

La marea si sta alzando, questo è innegabile 

“Questa è una bellissima iniziativa” dico a Francesca “ma è anche preoccupante. Tra poche settimane, forse già ora, inizieremo a vedere le conseguenze di questa mareggiata. Ho già visto attività simili in questi giorni iniziare in via Milano. La Croce Rossa mi dice che il numero di richieste stanno levitando giorno dopo giorno..”
“Sarà importante prepararsi” mi risponde “Perchè sicuramente bisognerà attutire l’urto. Vedere tanta gente qui oggi non è certo un bel segno”.

Una volta chiuso tutto e riordinato, si resta un po’ a parlare. Quasi tutti vanno via subito, ma alcuni si trattengono. Non sembra vero essere lì, in mezzo alla strada. Seppur a un metro di distanza, ci si ricorda di quanto sia importante poter condividere lo stesso terreno, lo stesso spazio. Sarà difficile domani restare tutti a casa, ci mancherà il momento di condivisione collettiva. Soprattutto in giornate così calde, quando il sole riempie il cielo.

Ci si saluta un po’ straniti, contenti di quello che si è fatto, pronti a riprendere in mano la settimana ventura la distribuzione.

Ciascuno in cuor suo sa che tutto queste non deve durare a lungo, che altrimenti saran guai, anche se il sorriso sul volto di tutti serve anche a ricordare agli altri che si è lì, che si è presenti.

L’indomani il sole rimarrà caldo; io bazzicherò le strade in cerca di canti alle finestre, di bandiere appese. Mi arriva un messaggio di Katia con i dati ufficiali “il 23 aprile: 57 famiglie aiutate, 194 persone – il 24 aprile: 132 famiglie, 474 persone”

Il 25 Aprile

, , , , ,