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eden

Spettacolo di teatro di figura con maschere e pupazzi scritto e interpretato da Jessica Leonello, per il quale sono stati realizzati i video di scena dello spettacolo con la regia di Manuel Renga.
Spettacolo vincitore di …

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Lo spettacolo

Cesare, il protagonista dello spettacolo, si risveglia da un lungo coma durato quindici anni e riscopre una città completamente diversa. Cerca suo figlio, ma nessuno sa dargli notizie di lui.
In questo viaggio alla sua ricerca, Cesare si imbatte nella trasformazione, urbana e sociale, della sua città. I cambiamenti narrati passano attraverso la voce e la presenza di altri due personaggi: Dolores, un transessuale e Fida, un giocatore indiano di cricket che viene chiamato nella nazionale italiana.
Quello di Cesare, è il viaggio nei cambiamenti più importanti di una operosa città del Nord Italia; cambiamenti sociali, culturali, di costume: il cinema Eden, un tempo cinema porno del centro cittadino è oggi diventato Nuovo Cinema Eden, un cinema d’essai, il cricket, praticato dagli immigrati indiani e pachistani, è il secondo sport in città, le prostitute del centro storico sono le ultime reduci di una battaglia che ha trasformato anche la prostituzione.
Lo spettacolo affronta il tema dei luoghi come territori e itinerari fisici della memoria. Cesare affronta le trasformazioni più importanti della storia contemporanea delle nostre città, in un confronto tra quello che era e quello che è. Anche se quello che era fa fatica a staccarsi dagli occhi. E allora crea piccoli cortocircuiti nostalgici, sospesi tra una dolce malinconia e, comunque, un continuo desiderio di scoperta.
“Ma sono i luoghi che cambiano le persone? O le persone che cambiano i luoghi?”

I video

La drammaturgia dello spettacolo ruota attorno ad un cubo centrale attorno al quale si sviluppano le scenografie, sul cui retro è apposto un telo per proiezioni. Sei scene dello spettacolo si svolgono in video, che sviluppano parte della drammaturgia dello spettacolo, lavorando con le possibilità narrative del cinema a servizio dello spettacolo e delle maschere (Cesare, Gurprit) e i pupazzi (Dolores).

L’introduzione e il monolgo prendono maggiormente a prestito lo stilema del documentario, mentre in altre scene i video dialogano maggiormente con l’azione scenica (il video sul campo da cricket, con la maschera di Gurprit dialoga con Cesare in scena).

Di e con: Jessica Leonello
Regia: Manuel Renga
Video: Nicola Zambelli
Scene: Mario Leonello, Mario Barnabi, Manuel Renga
Con l’amichevole partecipazione di: Roberto Capaldo, Patrizia Volpe, Gabriele Reboni, Daniele Squassina, Emiliano Treccani, Il Gruppo de Noalter.
Illustrazione: Chiara Abastanotti
Con il sostegno di Residenza Idra e Verdecoprente Residenze Artistiche
Studio selezionato dal Bando Verdecoprente Resideze Artistiche 2016 e dal Festival ExPolis16 Teatro della Contraddizione
Foto e testi del prologo da “Atlante dei Classici Padani” di E. Galesi e F. Minelli, Krisis Publishing 2015 e da Brescia Vintage/ Michele Santoro

Video 1: il prologo

Il prologo dello spettacolo è un monologo che Jessica ha scritto partendo da alcuni ricordi legati alla propria infanzia per sviluppare una riflessione sul cambiamento, personale ed esteriore. Alcune riflessioni partono da alcuni stimoli dati a Jessica da  un mio precedente documentario, “Vite al Centro”, realizzato nel 2014 e che parlava della nostra città e delle sue trasformazioni. Molte delle immagini del video riprendono materiali del girato di “Vite al Centro”, oltre che ad altre girate apposta per lo spettacolo del primo centro commerciale di Brescia, il Margherita D’Este nel momento di massimo declino, luogo da cui prende le mosse il monologo di Jessica.

03 Dolores

Attraverso alcune foto d’archivio, Dolores racconta la sua vita e il suo lavoro. Personaggio creato da Jessica attraverso l’incontro e le interviste fatte alle vecchie “zie” del quartiere “a luci rosse” del Carmine di Brescia, attorno alla cui trasformazione si muove lo spettacolo.

Video 2: Cesare e il tempo

Il video dedicato a Cesare si sviluppa attorno ad alcuni luoghi simbolo della città. Alcune delle riprese sono state realizzate durante le residenze artistiche in cui lo spettacolo è nato, in particolare durante la residenza di “Verde Coprente”.

La scena è un raccordo narrativo della drammaturgia, e serve a rinforzare il racconto della ricerca – inconcludente – del figlio di Cesare.

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